Gli incidenti e i danni causati dai droni sono dietro l’angolo, il consiglio è assicurare anche i velivoli che volano per hobby!
Le ultime norme sull’utilizzo professionale dei droni, rese note dall’Enac – Ente nazionale per l’aviazione civile – hanno incendiato gli animi della community italiana del settore, portando addirittura la creazione di una petizione per cambiare il regolamento ENAC!

Petizione regolamento enac
Enac ha pubblicato a dicembre un emendamento che va a integrare la seconda edizione del Regolamento sugli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR), riducendo a norma tutta una serie di nuove limitazioni sull’utilizzo dei droni nei CTR, ovvero gli spazi aerei controllati, il volo notturno e, dulcis in fundo, le caratteristiche che dovranno rispettare i mini-droni di peso uguale o inferiore ai 300 grammi, come ad esempio l’Ez Fly di cui abbiamo parlato in questo articolo.

Migliori droni sotto i 50 euro
Anche se molti utilizzano i droni per l’aspetto ludico che ne deriva, dobbiamo considerare che non siamo di fronte ad oggetti che possono essere considerati solo ed unicamente dei giocattoli, lo spartiacque per definire le due macro-categorie in cui i droni possono essere inseriti di diritto è sostanzialmente l’utilizzo che ne viene fatto.
A stabilire la norma di settore è appunto Enac, che attraverso il regolamento mette in chiaro l’esistenza di due tipologie diverse di velivolo: la prima comprende i droni utilizzati a scopo sportivo o ricreativo, la seconda considera i velivoli utilizzati in ambito lavorativo e professionale.
Se per entrambi valgono regole precise su distanze, altezze, divieti ecc. ecc., che si possono evincere dalla lettura del regolamento stesso, sotto l’egida dell’Enac vanno di diritto i SAPR, Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto utilizzati “per fini diversi da quelli ricreativi e sportivi” per i quali vige, ben salda, la regola sull’obbligo della sottoscrizione di un’assicurazione ad hoc.
La conferma arriva dall’art. 32 del regolamento che cita “Non è consentito condurre operazioni con un SAPR se non è stata stipulata e in corso di validità un’assicurazione concernente la responsabilità verso terzi, adeguata allo scopo e non inferiore ai massimali minimi di cui alla tabella dell’art. 7 del Regolamento (CE) 785/2004“.
Se per i professionisti la sottoscrizione di una polizza è un obbligo, a chi vola per hobby, visti i tanti incidenti e danni che possono causare i droni, il consiglio spassionato che ci sentiamo di dare è quello di valutare con attenzione il mercato assicurativo, e pensare seriamente di mettersi al riparo acquistando una copertura assicurativa.
Non è possibile dimenticare eclatanti incidenti come quello che ha coinvolto a dicembre lo sciatore austriaco Marcel Hirscher che, a Madonna di Campiglio, durante la 2a manche dello slalom di Coppa del Mondo ha rischiato la vita vedendosi piombare addosso un drone.

Madonna di Campiglio, Coppa del Mondo
Se questo incidente ha lasciato col fiato sospeso e fatto davvero molto discutere, la lista degli incidenti minori è piuttosto lunga e corposa e ha caratterizzato un po’ tutto lo scorso anno.
Un drone quest’estate è stato la causa dello svenimento di una donna al gay pride tenutosi a Seattle, mentre a gennaio un altro velivolo è precipitato sul prato della Casa Bianca. Il volo di un drone a Phnom Penh, capitale della Cambogia, planato oltre le mura del Palazzo Reale ha suscitato tanto scompiglio e l’ira funesta della regina madre Norodom Monineath Sihanouk.

Non volate mai vicino alla casa Bianca!
L’importanza di volare assicurati non rappresenta, come ben si può immaginare, un piccolo dettaglio.
Il mercato assicurativo si è adeguato alle necessità con tutta una serie di prodotti, studiati ad hoc per professionisti e hobbisti, mentre altri vedranno la luce a breve, proprio in funzione delle continue revisioni normative e tecnologiche, che coinvolgono il velivolo più gettonato del momento.
Considerando la tipologia hobbistica i pacchetti assicurativi non sono troppo dispendiosi, soprattutto in tema di copertura base, normalmente per velivoli che non superano il peso dei 2 kg. Si sale un pochino passando a polizze che abbracciano l’attività aeromodellistica.
Sono decisamente più elevate le coperture per assicurazioni di droni utilizzate a livello professionale, con tipologie di polizze diverse a seconda del settore dell’attività svolta. Si passa infatti dall’impiego nei sopralluoghi alle riprese televisive, da un uso per mettere a punto indagini o ancora più specifiche perizie, e fiore all’occhiello fra le ultime nate una copertura studiata per il settore agricolo.
Uno sguardo ai massimali consente di sapere che quello minimo di settore è pari a 840.000 euro, per gli APR inferiori ai 500 chili di peso.
A integrare le polizze RC obbligatorie troviamo anche la realtà delle polizze ‘Kasko’, per coprire i danni al drone o la sua perdita “nel caso in cui il velivolo non venga recuperato entro circa 70 giorni”.
Con questo articolo abbiamo voluto fare un po’ di chiarezza riguardo il settore delle assicurazioni per droni, se avete ulteriori domande commentate qui sotto!