In un articolo passato abbiamo parlato dei diversi utilizzi dei droni, e uno dei campi in cui gli APR vengono sempre più utilizzati sono missioni per la salvaguardia dell’ecostistema e contrasto al bracconaggio.
Un nuovo studio ha rivelato come l’utilizzo di droni con una telecamera standard possa rilevare i nidi di scimpanzè situati nei rami degli alberi delle foreste. L’utilizzo di droni semplifica molto il lavoro dei ricercatori che fino ad ora hanno svolto questo lavoro da terra impiegandoci molto più tempo.
Gli ambientalisti possono ora utilizzare le videocamere dei droni per mappare la distribuzione degli scimpanzè spesso in aree remote e rilevare i cambiamenti con un ritmo molto più veloce rispetto ai metodi tradizionali e individuare quindi le aree in cui i livelli di popolazione degli scimpanzè è più basso e quindi a rischio estinzione.
L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha classificato lo scimpanzè come specie a rischio estinzione, con una popolazione che è stata ridotta in modo significativo negli ultimi 20-30 anni, ed è essenziale monitorare le zone in cui essi vivono.
Il drone utilizzato è un UAV economico e di facile utilizzo, perfetto per questi rilevamenti perchè fornisce uno strumento che si adatta agli scimpanzè selvatici, che vivono in piccoli gruppi e sono molto timidi verso gli esseri umani. Durante un volo di 20 minuti si possono scattare molte foto, per cui da terra sarebbero state necessarie molte ore di lavoro.

Nidi di scimpanzè visti da un drone
John Moores professore dell’Università Serge Wich di Liverpool e co-autore dello studio insieme a Alexander Van Andel della IUCN Olanda ha commentato: “Il metodo più comunemente utilizzato per controllare grandi popolazioni di scimmie avviene attraverso la conta dei nidi durante indagini sul campo che costano molte ore di lavoro e denaro ma che non vengono affettuate abbastanza frequentemente. Finora le indagini con i droni hanno rilevato con successo i nidi di orango, e questo prima della prova sul campo non era scontato, perchè le scimmie africane costruiscono i loro nidi sotto la copertura degli alberi, e questo dimostra che i droni sono un promettente strumento per aiutare la conservazione della scimmia africana.”Alexander Van Andel ha aggiunto: “I risultati di questo studio mostrano che i droni possono essere un nuovo strumento per determinare velocemente la presenza di scimpanzé in una certa area, inoltre lo studio mostra quale habitat sia idoneo in base alla presenza di precise specie di alberi che sono importanti nella dieta degli scimpanzé.”
Anche il WWF, in uno dei suoi
numerosi interventi per la difesa di specie a rischio estinzione, in collaborazione con Google in Namibia fa uso di un
UAV che attraverso l’uso di telecamere notture, sensori invia dati a terra per il contrasto al bracconaggio di rinoceronti.

Operazione del WWF con un drone
Queste operazioni non potranno che aumentare con l’avanzare della tecnologia, per esempio attraverso l’uso di
droni biomimetici per “infiltrarsi” tra gruppi di animali e osservare le loro abitudini.