Durante la conferenza F8 tenutasi a San Francisco, Facebook ha voluto sottolineare il proprio interesse nel diminuire il digital divide del pianeta (vale a dire la non connettività nelle varie zone del globo, oltre il 15% della popolazione mondiale infatti non è attualmente connessa a internet).
Secondo il CTO di Facebook Mike Schroepfer, i droni avranno un’apertura alare più estesa di quella di un Boeing 737 (circa 156 metri da punta a punta) e saranno alimentati ad energia solare.
All’inizio di Marzo 2015, il social network aveva già iniziato i test sul modello di drone più piccolo, ma la versione definitiva sarà grande circa come una macchina. Il drone “Aquila“, fa parte del progetto di Internet.org con cui Mark Zuckerberg intende offrire connettività nei paesi disagiati raggiungendo quasi 2,8 miliardi di persone.
Non è la prima volta che grandi aziende puntano sulla ricerca e sviluppo di droni, ricordiamo infatti come Google stia sperimentando già da anni l’utilizzo di droni e palloni aerostatici per portare la connettività dove manca. Affianco ai droni, Facebook sta anche valutando l’utilizzo di satelliti ed altre tecnologie.
“Per far volare questo tipo di droni dobbiamo effettivamente volare al di sopra del clima e dello spazio aereo. Che si colloca tra i 60mila e i 90mila piedi. Uno spazio in cui solitamente gli aerei non volano, tantomeno i droni“. Queste le parola di Maguire, direttore di ingegneria del Connectivity Lab di Facebook.
I test sul nuovo modello di drone saranno effettuati entro il 2015, in qualche deserto sconosciuto degli Stati Uniti (per motivi di sicurezza e privacy non ci è dato al momento sapere esattamente dove e quando). Si punta invece al completamento del progetto e del piano di connettività entro il 2020.
“Dobbiamo spingere il limite della tecnologia elettrica, della tecnologia solare e della tecnologia in generale. Ci sono molteplici sfide che il nostro team deve affrontare e su cui è entusiasta di lavorare“.
Ricordiamo inoltre che Internet.org sta già fornendo internet a ben quattro paesi africani, alla Colombia e all’India. Sempre riguardo al progetto che vede impegnata la collaborazione con Facebook ha aggiunto: “Stiamo investendo in approcci radicalmente nuovi per risolvere questi problemi… e stiamo andando nel cielo, questa è solamente una delle molte iniziative che stiamo portando avanti”.
Ecco qui sotto un video di presentazione: