La facile reperibilità dei droni ha reso necessaria la creazione di sistemi per la difesa di aree sensibili o edifici. Dopo avere scritto dei jammers, oggi parleremo di un nuovo studio molto interessante.
Questa settimana, la Corea del Sud ha aggiunto una nuova (probabile) voce alla lista delle contromisure per fronteggiare un attacco da parte di un drone. Un progetto di ricerca da parte del Korea Advanced Institute of Science and Technology (KAIST) sarà presentato a Washington la prossima settimana, e utilizza il suono per disattivare i giroscopi presenti all’interno dei droni, che servono per mantenere in equilibrio l’UAV.
Il documento dal titolo “Droni dondolanti con rumori intenzionali ai sensori giroscopici” si riferisce ai giroscopi Micro-Electro-Mechanical-System (MEMS), i minuscoli sensori utilizzati dai droni per rimanere in equilibrio in volo, che aiutano il drone contro gli squilibri del vento o altri movimenti. I ricercatori KAIST hanno voluto vedere se liberando abbastanza vibrazioni esterne ostili – in questo caso previste dal suono – si possa disturbare il regolare volo del drone. La risposta è stata un sonoro “sì“.
Grazie allo studio è stato possibile notare che le fequenze di risonanza o suoni che hanno la stessa frequenza dell’oggetto target rientrano nel campo dell’udibile . Per scoprirlo i ricercatori hanno attaccato uno speaker wireless di 4 pollici sopra il giroscopio del drone target accendendolo una volta che il drone stava volando. Uno dei droni target è stato praticamente insensibile al disurbo e ha continuato a volare senza problemi, mentre l’altro drone è diventato instabile su tutti gli assi ed è caduto a terra. I ricercatori hanno effettuato 20 test, e sono riusciti a mettere fuori uso il 50% dei droni.
Attaccare uno speaker wireless al drone target non è proprio una grande contromisura, quindi i ricercatori hanno tentato un altro tipo di attacco sonoro. In una simulazione hanno scoperto che se abbastanza carico uno speaker direzionale riesce a disattivare un drone da una distanza massima di 40 metri e aumentando i decibel dell’arma sonica si può estendere il raggio. Purtroppo senza la possibilità di seguire il drone nemico però questo può semplicemente schivare il l’attacco e continuare a volare
Uno strumento per seguire dei droni rientra più nel campo delle difesa militare che ad un gruppo di ricercatori, e a meno che i costi non si abbassino o il potere della contromisura aumenti, sarà improbabile vedere armi soniche proteggere grattacieli da droni ostili nel breve futuro. Fortunatamente la Corea ha altre difese a portata di mano. La scorsa primavera, ha mostrato un sistema anti-drone che usa un piccolo stormo di droni per attaccare e disabilitare quadricotteri ostili con l’utilizzo di una rete.