La parola drone deriva dall’inglese dove con tale termine si indica il maschio dell’ape.
Un fatto curioso se si considera la direzione che sta prendendo oggi una delle parti più importanti riguardo lo sviluppo tecnologico del settore.
Non è un mistero che una delle citazioni più famose del grande Einstein reciti: “se oggi le api scomparissero dalla terra, per l’uomo non resterebbero che quattro anni di vita” , da anni infatti ormai la popolazione mondiale di questi insetti sta calando a ritmi sostenuti, destando non poche preoccupazioni.
In alcune zone della Cina caratterizzate da altissima densità industriale , si è assistito già a una completa scomparsa delle api , tanto che quasi grottescamente , è nato un nuovo mestiere dove addetti specializzati sono costretti ad impollinare i fiori degli alberi da frutto uno a uno!
Eppure già da qualche tempo si lavora allo sviluppo di tecnologie per un futuro dove (solo qualche hanno fa sarebbe stato considerato fantascienza) le api stesse potrebbero essere sostituite dai droni.
Se il destino esiste certamente non manca d’ironia.
L’impegno congiunto dell’Università di Sheffield e dell’Università del Sussex ha creato infatti un drone molto particolare, il primo realizzato con un’intelligenza artificiale basata sul cervello di un ape!

Un drone ape?
Si tratta di un apparecchio con un suo “cervello”, creato prendendo spunto dalle api, in modo tale da poter rendere autonomo il drone nelle fasi di volo, senza ausilio di alcun input umano.
Il cervello delle api contiene “solo” 960.000 neuroni contro i 10-100 miliardi del cervello umano.
Ovviamente vi sono ancora grandi passi da percorrere ma si è già a buon punto, e vale la pena parlare esplicitamente del fatto che si punta a creare una “rete”, un vero proprio network in cui sciami di droni-ape saranno in grado di cooperare tra loro in maniera coordinata!
In tal senso vi sono già stati addirittura esperimenti di piccoli stormi di droni, impiegati a sovrintendere colture di barbabietole, patate e simili con lo scopo di cercare e nel caso estirpare, erbacce e piante estranee.
Ci si avvicina forse ad un futuro dove saranno i droni ad impollinare i fiori ed a salvaguardare i nostri ecosistemi, prospettiva che certamente mette in rilievo le infinite possibili applicazioni di questi apparecchi , anche se con sfumature lievemente inquietanti .
non farci passare per babbei correggi il numero dei neuroni ne abbiamo ben 100 miliardi,anche se per molti è come se ne fossero rimasti lo stesso numero delle api me compreso ahah!!
grazie di cuore furlo!