3D Robotics: Presto App Universali Per I Droni

Applicazioni universali per i droni, scende in campo 3D Robotics

“Cosa differenzia un drone da uno smartphone? Beh, oltre al fatto che il tuo iPhone non può volare (per ora), i droni non hanno un App Store equivalente.”

Almeno non per il momento, dice Jordi Munoz, co-fondatore e presidente di una della più importanti attività nel mondo degli UAV, 3D Robotics.

3D Robotics

Jordi Munoz – 3D Robotics

“Gli smartphones sono nati per il mercato dei consumatori, e ora si stanno orientando verso tutte le applicazioni industriali, anche nell’industria medica; lo stesso sta avvenendo per i droni“, dice Munoz.

Jordi Munoz è nato a San Diego, in Messico, dove ha stabilito il primo impianto di produzione di 3D Robotics. Venne coinvolto per la prima volta nel mercato dei droni circa 8 anni fa, all’età di 19 anni, quando era un programmatore autodidatta, guadagnando il titolo di “Google Ph.D” (Doctor of Philosophy).

Sostiene che quello dei droni sia ancora un mercato “nuovo” ma in forte crescita.

3DR ha iniziato nel 2009 a vendere kit droni in Lego su scatole per pizza; la prima tranche di 40 kit fu sold-out in soli 10 minuti. Oggi, 3DR vende sette modelli che variano da un prezzo di $550 per un kit fai-da-te a $5400 per droni professionali. L’azienda oggi conta più di 350 dipendenti ed è sulla buona strada per accumulare un fatturato di 40 milioni di dollari di vendite nel 2015.

“I droni, letteralmente, decolleranno quando la gente comincierà a capire come utilizzarli oltre la fotografia e oltre il semplice divertimento di volare. Ciò significa che, come con gli smartphone, gli sviluppatori hanno bisogno di capire come costruire un software che funzioni su qualsiasi drone, un concetto simile alle applicazioni come Facebook, che sono disponibili su tutti i dispositivi”.

A questo proposito, 3D Robotics mira a creare delle suite che verranno utilizzate per scrivere applicazioni per ogni tipo di APR (Aereomobile a Pilotaggio Remoto).

https://www.youtube.com/watch?v=SP3Dgr9S4pM

La nascita di 3DR

La sede di 3D Robotics oggi si trova a Berkeley, in California, dove Chris Anderson, l’ex redattore capo della rivista Wired, supervisiona le operazioni di business come amministratore delegato della società.

Anderson ha lasciato il suo posto a Wired nel 2012 per collaborare a tempo pieno con Munoz, che ha conosciuto online.

Anderson capì subito che il suo compagno era un dispensatore di idee e progetti impressionante, con un’ampia vista riguardo il potenziale futuro dei droni, ma Munoz non aveva idea che stava chiacchierando con la mente di una delle più grandi testate tecnologiche nel 2007. Munoz era semplicemente attratto dal sito web della comunità di Anderson, DIY Drones (Do It Yourself, Fai-Da-Te), che il giornalista aveva creato quello stesso anno per promuovere una comunità di appassionati e, infine, per aiutare gli utenti a costruire i propri droni.

Munoz, che fu tra le prime 10 persone a registrarsi sul sito, ha usato quest’ultimo per mostrare i suoi progetti e prototipi di APR e per condividere il codice con gli altri appassionati, tra cui il suo sistema di pilota automatico innovativo creato dalle componenti di un controller Nintendo Wii. Solo nel 2009 Anderson capì quanto valore avrebbe potuto portare Munoz al suo progetto. Così quando iniziò a vendere i kit fai da te di droni su Internet, si rivolse a Munoz per rendere tutto il più efficiente possibile. E questa collaborazione fu l’inizio di una delle più grandi aziende UAV: 3D Robotics nacque nel 2009.

3D Robotics Logo

Logo 3D Robotics

“Non credo che i droni siano solo limitati alle consegne e fotografie aeree”. Munoz paragona i modi nuovi e inesplorati sull’uso dei droni con la versatilità delle diverse componenti di uno smartphone. Per esempio, la camera di uno smartphone una volta era limitata a scattare scatti come una macchina fotografica tradizionale. Ora, si può utilizzare ed equipaggiare con sensori come accelerometri e giroscopi per trasformarla in un dispositivo di misurazione. Oppure può aiutare i softwares a vedere e mappare l’ambiente circostante.

“È incredibile quanto siano simili”, dice.

Democratizzare I Droni

Il confronto smartphone-drone è più che adatto. Parte di ciò che ha generato il boom di vendite dei droni è stata la popolarità degli smartphone. Quasi ogni singolo componente all’interno di uno smartphone moderno, dal chip GPS, alla fotocamera, alla batteria e al processore, è stato reso sempre più economico e potente di anno in anno da grandi aziende come Apple & Samsung.

Molti droni oggi sono controllati dagli stessi smarphones!

Quindici anni fa, sarebbe stato impossibile mettere insieme così tante parti di computer per creare un velivolo telecomandato senza spendere migliaia di dollari. Ora invece il mercato consumer drone sta esplodendo. Goldman Sachs stima che le vendite dei droni triplicheranno entro il 2017. Non sono più solo appassionati e hobbisti. Industrie di Hollywood, aziende immobiliari e di architettura, agricoltori e fotografi stanno scoprendo nuovi modi di utilizzare UAV ad alta quota con telecamere ad alta definizione. Il costo è sempre più conveniente di giorno in giorno.

Chris Anderson - 3D Robotics

Chris Anderson – 3D Robotics

“I giroscopi anni fa venivano a costare dai $5000 a i $10000,” ha detto Munoz. “E il più economico costava circa $300, e te ne servivano tre per aiutare un drone a volare. Oggi, è possibile acquistare un drone di buona qualità con decine di giroscopi diversi e altri sensori necessari per tenerlo stabilizzato a mezz’aria per circa 50 euro da Amazon.

“Questa è roba che era l’avanguardia della tecnologia industriale militare, mentre ora si può acquistare su Banggood o al centro commerciale”, ha scritto Anderson sulla rivista Foreign Policy nel 2013. “Non ho mai visto una tecnologia muoversi tanto velocemente di quanto si stia muovendo quella dei droni in questo momento“.

E come risultato dei miglioramenti delle app per smartphone e tablet per volare questi quadricotteri, il mantenimento e l’aggiornamento di un drone sta diventando più facile. Che, a sua volta, apre il mercato a nuovi tipi di clienti.

“La magia dei computer è che risolvono la complessità meccanica e la trasferiscono al software”, spiega Munoz. Il motivo per cui i droni hanno cominciato a decollare nel mondo post-smartphone non è solo perchè i costi stavano scendendo, ma anche perchè ciò che noi conosciamo come oggi come droni improvvisamente sono diventati “molto robusti, molto facili da riparare e facili da volare.”

Rispetto ad un complesso multirotore, il modello “Solo” della 3DR, che costa 1000 dollari e pesa meno di 1,5kg, è un strabiliante concentrato di tecnologia ed invenzione.

Caratteristiche e Specifiche Tecniche del nuovo modello della 3DR: Solo

Caratteristiche e Specifiche Tecniche del nuovo modello della 3DR: Solo

“Gli esseri umani non sono in grado di controllare quattro motori contemporaneamente, ma grazie ad una manciata di sensori, telecamere e altre parti della tecnologia degli smartphones accoppiata con algoritmi di stabilizzazione come il rilevamento del movimento e il GPS, un drone come il Solo può essere pilotato con facilità in pochi minuti dal disimballo.

A differenza dei suoi principali concorrenti, la cinese DJI e la francese Parrot, 3DR offre la maggior parte dei propri componenti software in open source, quindi chiunque può scaricare, vedere il codice e modificarlo. L’azienda fornisce anche gli strumenti e applicazioni per sviluppare il proprio software per il drone e per raccogliere ed analizzare in modo migliore tutti i dati che i droni generano in volo.

Naturalmente, 3DR ha una lunga strada da percorrere prima di poter competere con colossi come DJI e GoPro. Per esempio DJI è stata fondata nel lontano 2006 ed oggi conta più di 3.000 dipendenti e centinaia di uffici in tutto il mondo, controllando circa il 70% per cento del mercato globale dei droni, secondo Goldman Sachs.

DJI è sulla buona strada per fatturare il miliardo di dollari di vendite quest’anno. Tutto ciò grazie alla sua popolare linea Phantom, nota per il colore bianco minimale stile Apple.

3DR vuole continuare a promuovere l’ideale del software open source. L’obbiettivo è quello di creare una piattaforma di sviluppo per droni che ognuno potrà utilizzare, dai programmatori esperti ai piloti.

“Forse in un anno o due anni saremo in grado di mettere in vendita un drone in cui non importa quanto tu sia stupido o ubriaco, non sarà in grado di schiantarsi.”

https://www.youtube.com/watch?v=RLvTByRpN_w

Fonte

 

Commenta